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TONI SERVILLO, RITRATTO DELL’AUTORE DA UOMO LIBERO, di Olivier Favier.
Assecondato da Valerio Mastandrea – altra grande rivelazione del nuovo cinema italiano, qui all’apice della sua arte – Toni Servillo ha ritrovato in questo film il tono della commedia italiana e l’eleganza sottile di un Italo Calvino. L’ironia napoletana, dice, tentando di definirla, è una passione che prende le distanze. Nello specchio di un bar del quartiere Bastille, risulta difficile discernere quale Toni Servillo si presta al gioco della fotografia: l’uomo e l’attore si confondono, senza che si sappia quale dei due gira fra le dita il corto sigaro spento che non abbandona mai, e neppure se questo testimonia prima di tutto un passato da fumatore incallito o se invece rivela un presente leggermente febbrile, inafferrabile e ansioso.
Tradotto dal francese da Silvia Guzzi